IterCulture

di Miriam Italia e Merylaura Mondello

Siracusa, una delle tante perle sicule, vanta una tradizione teatrale legata all’epoca greca. Diversamente da Atene, a cui si lega l’arte drammatica, Siracusa è ricordata per l’arte comica e le commedie.

È proprio in questa provincia siciliana che ha sede uno dei più antichi teatri greci: la sua origine risale al V secolo a.C., testimoniata dalle messe in scena di Eschilo “Le Etnee” e “I Persiani”. Scolpito nella roccia del colle Temenide presenta ben sessantasette ordini di gradini divisi in nove cunei di otto file.

Teatro greco di Siracusa

Nella parete a monte figurano i nomi delle principali divinità, adesso non più leggibili, accompagnati da quelli dei membri della famiglia di Ierone II, tiranno siracusano. Il teatro si trova all’interno di un vasto parco archeologico che ingloba delle cave: le “Latomie”.

Orecchio di Dionisio

Tra queste, una delle più famose è “L’orecchio di Dionisio” (denominazione attribuita, probabilmente, a Caravaggio che visitò Siracusa nel 1608), così chiamata perché la sua forma ricorda l’orecchio umano e legata a Dionisio I, tiranno siracusano del 465 a. C.

Si narra che il tiranno utilizzasse la grotta per punire i nemici che erano imprigionati dal despota al suo interno. La conformazione della cava gli permetteva di origliare i discorsi dei prigionieri senza essere visto, grazie alla propagazione del suono. L’acustica della grotta fu spesso utilizzata per la rappresentazione di opere teatrali e musicali in età ellenica: le voci corali creavano negli spettatori sensazioni tra le più svariate perché risultava difficile individuare la provenienza del suono. Si conferiva così alla rappresentazione un velo misterioso e spirituale.

Oggi, la cava è un sito archeologico e rappresenta una delle maggiori attrazioni turistiche di Siracusa. La tradizione teatrale continua ancora oggi grazie al lavoro dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) che riallestisce spettacoli teatrali classici, tra cui le principali tragedie greche e dal 2010, con l’Accademia D’arte del Dramma Antico, ha ripreso a formare attori e attrici professionisti.

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