IterCulture

Solo l'Amore conta

Omaggio a Pier Paolo Pasolini

75 minuti

Drammaturgia e regia di Nicola Costa
Con Nicola Costa e Alice Ferlito
Musiche dal vivo di Pierpaolo Marchica

produzione IterCulture
amminitratore di compagnia Filippo Trepepi

perché alla fine di tutto,
solo quello conterà
e verremo giudicati soltanto su di esso

Solo l’amore conta è un’opera teatrale scritta e diretta dal drammaturgo e regista Nicola Costa, uno spettacolo ricco di contenuti, di riti, di semantica e di riflessioni, frutto di un percorso di studio sulle opere e sulla vità di Pier Paolo Pasolini

Omaggio a Pier Paolo Pasolini

Uno spettacolo che omaggia l’artista nel centenario della sua nascita (5 novembre 1922), sciorinando ogni esaltante guizzo dell’uomo – tanto incompreso durante la sua vita – attraverso la poesia e la bellezza delle parole, la contemporaneità del suo pensiero e della sua rivoluzione intellettuale, svelando al pubblico ogni iniziativa culturale e proprietà sentimentale di cui lo scrittore fu capace, sopra a tutti il legame profondo con la madre Susanna che Pier Paolo Pasolini pose sempre al centro di ogni premura e attenzione sino al giorno in cui venne ucciso, omicidio che ancora oggi resta un mistero “volutamente irrisolto”, a distanza di quasi cinquant’anni.

Opera che si colloca nella produzione teatrale di Costa pervasa dalla determinazione di far riemergere dalla memoria ciò di cui si deve nutrire la cultura: vite di uomini che l’hanno alimentata e foraggiata, offrendo spunti tratti da infinite competenze personali, aggrappate a capisaldi di riferimento e fra essi robustamente collegata.  

Solo l’amore conta racconta Pasolini affrontando tematiche letterarie, sociali e di costume, attraverso una serie di rimandi alla sua infinita produzione poetica e letteraria, puntando l’attenzione al rapporto dell’intellettuale con il capitalismo e con la politica intesa come arma di distruzione contro la società.

Caratteristiche dello spettacolo

La drammaturgia si svolge adoperando lo stile della lettura (reading) e attraversa a marcia indietro la vita dell’artista che parla di sé attraverso le parole scritte da Nicola Costa, alle quali si raccordano estratti da diverse opere pasoliniane, quali Bestemmia, L’alba meridionale, La ballata delle madri, Il PCI ai giovani, Versi sottili come righe di pioggia, La ballata del suicidio

Nicola Costa interpreta Pier Paolo Pasolini che di sé stesso ricorda la vita, i patimenti, la volontà e la forza, ripercorrendo “tutta la strada fino al punto in cui si spegne la luce”, in un lavoro di “orchestrazione minimale” che, grazie alla potenza narrativa e canora di Alice Ferlito e dal lirismo chitarristico di Pierpaolo Marchica, si prefigge di dare manifestazione al teatro come “rito culturale, rito di parola”, e conclamazione alla nuda evidenza della “forza del passato”. 

Spettacolo già presentato in diverse vesti al pubblico che ha sempre accolto con grande interesse il lavoro di ricerca ad esso sotteso e ha ampiamente lodato l’interpretazione delicata e al contempo potente degli artisti in scena, cogliendo soprattutto i numerosi spunti di riflessione con l’attualità che drammaturgia e messa in scena promuovono, grazie alla consapevolezza che, sebbene sia trascorso del tempo dai fatti narrati, oggi non è cambiato granché rispetto alla cura che bisognerebbe avere di certi argomenti, ponendo l’individuo al centro dello sviluppo socio-economico e raccordando tutto con l’Amore, “perché alla fine di tutto, solo quello conterà e verremo giudicati soltanto su di esso”.  

Note di drammaturgia e regia

a cura di Nicola Costa

Questo è il tempo in cui tutti parlano di Pasolini. Io ed i miei colleghi sulla scena ci limiteremo semplicemente a fare teatro e lo faremo nel rispetto della parola scritta e recitata che testimonia l’unico rito caro a Pasolini: quello teatrale. 

Racconteremo il sentimento di un profeta letterario che, attraverso un lungo periodo di studio in cui ho riletto molte delle opere di Pasolini, rivisto i suoi film, ascoltato interviste e testimonianze di chi lo ha conosciuto da vicino, è emerso in modo nitido e che ancora oggi è possibile raccontare sulla scena, al di là dell’aspetto intellettuale, poetico, di contestazione e di scomodità che la sua forte presenza nella società inevitabilmente creava.

Un omaggio a un grande intellettuale del 900, considerato un uomo scomodo dal vivo e per certi versi ancor di più da morto, attraverso una rilettura dei suoi versi e dei suoi pensieri. Un viaggio nell’universo artistico di Pier Paolo Pasolini che mira a rilanciare l’uomo e non a giudicarlo, che accarezza la sua poetica senza scadere nella retorica, che rappresenta la sua forza senza ostentare alcuna forma di polemica politica o di genere. 

Uno spettacolo che riprende e rilancia alcuni tra gli spunti più significativi delle sue opere e mira alla presentazione di un’intellettualità molto più semplice e armoniosa rispetto all’immagine tipicamente pasoliniana resa nota attraverso la diffusione dei media. Ed è anche il ritratto di una vita che inizia e finisce con i fatti di cronaca accaduti all’idroscalo di Ostia, insabbiati per decenni in modo strumentale ed ignobile. 

Questo testo e questo allestimento rappresentano dunque, più che mai, almeno nel mio intento, un contributo finalizzato a celebrare la grandezza dell’artista e dell’uomo, i suoi sentimenti più intimi, le sue passioni e le amarezze maggiormente caratterizzanti di una personalità ad oggi non del tutto esplorata. Uno spettacolo che celebra l’amore che è davvero “tutto ed è dappertutto. Solo gli sciocchi non comprendono che non si vive senza, si sopravvive appena”.

Drammaturgia e Regia

Foto-6a

Nicola Costa

Interpreti

Alice Ferlito | Nicola Costa
Pierpaolo Marchica (chitarra)

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